Italia – Messico, un binomio vincente
Lo scorso 12 aprile, presso la sala stampa della Camera dei Deputati a Roma, la Professional & Business Network ha presentato ufficialmente il progetto “Le nuove frontiere del Commercio-Italiani nel mondo quali facilitatori verso nuove vie commerciali”. L’associazione, costituita proprio per fungere da referente operativa delle Camere di Commercio del Messico e agevolare le imprese del territorio italiano interessate ad entrare nel mercato del Centro -America, sia attraverso l’esportazione dei propri prodotti, sia in previsione di progetti di internazionalizzazione produttiva, ha siglato un protocollo di intesa con la Camera di Commercio Messicana di Playa del Carmen-Messico, ed ha ottenuto pertanto un riconoscimento istituzionale.
Lo studio Legale Bellu, che è referente dell’Associazione per la Regione Sardegna e quindi, del sistema delle Camere di Commercio in Messico, unitamente ai professionisti della BCM Export Consulting, si propone per rappresentare le interessanti opportunità che quel mercato, in costante crescita, offre per le nostre realtà produttive, non tanto e solo per i consumi interni, quanto per la posizione strategica che il medesimo ha nel continente delle Americhe.
La innovazione di questa iniziativa sta nel forte radicamento territoriale che la P&B Network ha in Italia e nella centralità dei professionisti membri dell’associazione rispetto alla relazione con le imprese. L’Internazionalizzare, sia sotto l’aspetto dell’esportazione che sotto quello, strategico, di avviare altre realtà produttive in Paesi stranieri, necessita, sicuramente, di due fattori: la consulenza alle imprese interessate ed un affiancamento costante, alle medesime, in Italia ed una corrispondenza sicura, in questo caso in Messico, per garantire agli impresari notizie certe, conoscenza dei meccanismi e relative indagini di mercato e, sopratutto, la possibilità di evitare “sorprese sgradite” che, troppo spesso, caratterizzano questo genere di attività. Non a caso, dall’altra parte dell’oceano, c’è una struttura, riconosciuta istituzionalmente nel Paese e che conta una rete di 262 Camere di Commercio presenti nei vari stati della Repubblica messicana.
A livello istituzionale, anche su proposta del referente messicano del progetto, Patrizio Baroni, la volontà è di incrementare le relazioni commerciali fra le Regioni italiane e gli Stati del Messico laddove, una forte identità culturale ed una coincidenza dei modelli produttivi basati sulla piccola e media impresa, quasi sempre a matrice familiare, facilitano questo tipo di dialogo.
Il Messico forte di oltre 50 accordi bilaterali con vari Paesi (principalmente nel continente americano) e, in virtù del basso costo del lavoro e della previdenza sociale, nonché delle materie prime (di cui è ricco) si presenta come un partner ottimale anche per la infra-strutturazione (porti, aeroporti e vie di grande comunicazione) che permette agevoli interscambi commerciali. Una legislazione a supporto della creazione di impresa nonché tesa ad agevolare gli investimenti esteri, unite alla bassa pressione fiscale, fanno di questa realtà un area da tenere in considerazione invitando le nostre imprese a guardare ad occidente. La nostra visione è quella non solo di affiancare le imprese interessate ma anche di sostenere un modello imprenditoriale che, nella sua unicità, può contrastare lo strapotere delle multinazionali che, nel mondo della produzione e del commercio internazionale, sono il concreto limite allo sviluppo delle nostre imprese.
In Sardegna, le aziende interessate all’iniziativa, potranno fare riferimento allo studio legale dell’avv. Paola Bellu.
La prima consulenza e le prime analisi di verifica, circa le reali possibilità di avvicinarsi a quel mercato, è senza alcun onere per le imprese e viene sviluppata in stretto e diretto contatto con il sistema Camerale Messicano della CA.NA.CO Servytur. L’iniziativa, alla quale hanno deciso di partecipare già oltre 30 professionisti in tutta Italia e che è in costante ampliamento, si propone come inclusiva, con lo scopo, cioè, di collaborare con le differenti realtà produttive italiane che operano nella medesima direzione, sia a livello economico che istituzionale.